
Questo progetto è stato condiviso dalla Provincia di Udine, dall’Azienda Agricola Giorgio Colutta e dall’Azienda Sanitaria n. 4 Mediofriuli e ha ottenuto il patrocinio dell’Anffas Friuli Venezia Giulia Onlus.
La prima edizione ha visto come protagonista un gruppo di 8 persone con disabilità con vissuti diversi (persone che lavorano ma non in agricoltura, persone che frequentano un C.S.R.E., persone che vivono una vita autonoma), ma nelle edizioni successive – ora siamo alla terza – il numero di persone coinvolte si è notevolmente ampliato.
Tutto è iniziato nel settembre 2011 con la vendemmia che si è svolta a Manzano presso l’azienda agricola Giorgio Colutta: il gruppo di persone con disabilità intellettiva e relazionale, affiancato dallo staff dell’Azienda Agricola Giorgio Colutta e da alcuni volontari dell’Anffas Udine, ha raccolto tutta l’uva nel piccolo vigneto che è servito a produrre circa 15 ettolitri di vino Friulano imbottigliato in circa 1000 Magnum con il marchio “Diversamente DOC”. Il gruppo poi ha seguito tutte le fasi produttive del vino, dalla lavorazione del mosto e del vino, come il travaso e il filtraggio, per arrivare all’imbottigliamento. Le persone con disabilità coinvolte hanno realizzato anche la grafica delle etichette e del packaging delle Magnum e si sono occupate dell’assemblaggio delle confezioni. Le bottiglie Magnum sono state anche presentate ufficialmente presso lo stand dell’azienda agricola Giorgio Colutta all’edizione 2012 del Vinitaly, la più prestigiosa vetrina enologica internazionale.
Lo stesso iter si è ripetuto nel corso della seconda edizione del progetto, iniziata nell’ottobre 2012 con la vendemmia. In questo caso, il vino prodotto è stato il Refosco dal peduncolo rosso Doc Colli Orientali del Friuli nel formato Magnum e nelle bottiglie da 0,75 l. E ora è attualmente in corso la terza edizione, sempre con il supporto dell’azienda agricola Giorgio Colutta.
L’OBIETTIVO DEL PROGETTO
L’obiettivo del progetto è quello di dimostrare l’eventuale compatibilità di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale con il lavoro in agricoltura. La raccolta dati – che saranno diffusi a livello regionale e non solo – servirà anche, in collaborazione con l’assessorato all’agricoltura e al lavoro della Provincia di Udine, il Centro per l’impiego di Udine ed il S.I.L., allo studio di un possibile percorso per garantire in questo specifico settore il loro inserimento lavorativo.
I COMMENTI DELLE REALTÀ COINVOLTE
“Il diritto al lavoro per le persone con disabilità – spiega Cristina Schiratti, presidente dell’Anffas Onlus Udine – è un argomento sempre critico, soprattutto in un momento economico come quello attuale, nonostante sia riconosciuto sia dalla Costituzione Italiana che dalla Convenzione ONU. La questione diventa ancora più spinosa quando investe persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. Pur consapevole di queste difficoltà, l’Anffas Udine crede che ci sia nella nostra società, e quindi anche nella nostra regione, spazio per la ricerca di un lavoro idoneo in agricoltura. Si tratta infatti dell’unico settore produttivo dove si rispettano i tempi naturali dell’evolversi che sembrano adeguarsi più facilmente ai tempi, spesso diversi, delle persone con disabilità. L’Anffas Udine in particolare ha trovato in Giorgio Colutta, proprietario e conduttore dell’azienda omonima e della sua fattoria didattica, un interlocutore sensibile ed aperto. Ma ci auguriamo che questo progetto, nato da una felice condivisione di intenti con la proprietà della realtà vitivinicola di Manzano, rappresenti un esperimento pilota da ripetersi poi anche con altre realtà agricole del territorio, non quindi solo vitivinicole”.
Anche Giorgio Colutta esprime soddisfazione per il progetto “Diversamente DOC”. “Credo che sia un dovere morale dell’imprenditore – commenta il titolare dell’azienda agricola – promuovere l’etica nella produzione. Il progetto ha un respiro ampio: coinvolge persone senz’altro meno fortunate con l’obiettivo di dimostrare che il loro contributo nelle attività agricole non solo è consentito, ma può rivelarsi anche importante”.